A quasi un secolo dalla sua data di nascita, lo scrittore e sceneggiatore Andrea Camilleri ci ha lasciati. È lutto in tutta Italia.
Nessuno può rimanere impassibile davanti alla triste notizia che ci ha travolti questa mattina: Andrea Camilleri è morto. La morte dello scrittore ha lasciato un grande vuoto in tutte le persone che l’hanno conosciuto, che hanno letto o visto una sua produzione o lavorato con lui. Ci lascia così il grandissimo scrittore, drammaturgo, regista, professore e regista.
Le sue condizioni nell’ultimo mese si sono aggravate fino al triste annuncio pervenuto nella mattina del 17 luglio 2019.
Chi era Andrea Camilleri?
Nato a Porto Empedocle il 6 settembre del 1925, Andrea Camilleri è certamente stato una delle personalità artistiche più importanti dell’Italia contemporanea. Anche se era nato in Sicilia, la vita lo portò ben presto ad abitare diverse località italiane come Firenze, al quale fu molto legato.
Diplomato (senza dare l’esame di maturità, a causa dei bombardamenti) al Liceo Classico Empedocle di Agrigento, Camilleri iniziò ben presto la sua attività come scrittore e poeta e regista teatrale. Da adolescente provò sulla propria pelle il periodo fascista, rimanendo disgustato da quanto era avvenuto durante la guerra e il governo Mussolini. Da allora, non ha mai smesso di far sentire la propria voce, e fu uno dei più celebri iscritti al Partito Comunista Italiano.
Il successo e la popolarità definitiva, come tutti sapranno, arrivò nel 1994 con il primo romanzo che ebbe come protagonista il Commissario Montalbano, La forma dell’acqua.
La Rai, in seguito, trasformò le sue storie in fiction di successo che ebbero come protagonista l’attore Luca Zingaretti.
I problemi di salute del papà di Montalbano
Il 17 giugno 2019, è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma a causa di problemi cardiovascolari.
In quell’occasione, a Terrasini, provincia di Palermo, il Comune ha voluto dedicargli una panchina. Le opere d’arte, per un totale di cinque panchine, sono dedicate anche a Rosa Balestrieri, Giovanni Meli, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tornatore.